martedì 28 dicembre 2010
venerdì 24 dicembre 2010
Goa! e poi comple a Delhi
Mi lascio Kochi alle spalle e proseguo nel mio viaggio verso nord questa volta; mi merito un pÚ di mare dopo tutte queste
peripezie, o no?Quindi decido di vedere questa famosa zona, sono curiosa....
Goa intanto che non Ë una citt‡ come molti credono, bensÏ una regione indiana, un'area piuttosto vasta all'interno della quale si trovano molte famose localit‡ balneari; Ë per altro semplicissima da raggiungere, di seguito la transumanza:
- rikscio da Kochi al porto
- traghettino (con simpatico attracco ad altra barca e trasbordo x raggiungere la terra ferma, tutto molto semplice con i bagagli)
- rikscio dal porto alla stazione ferroviaria
- 12 ore di treno
- arrivo alle ore 03 di notte alla famosissima stazione di Karmali, anche detta Old Goa. Non c'era nessuno alla stazione e soprattutto per fortuna c'erano altri 2 persi come me, oltre a noi non Ë sceso nessuno dal treno
- trasbordo in taxi (non si vedevano all'orizzonte altre alternative...) fino alla stazione dei bus di Panaji
- 3 ore di attesa ivi, in compagnia di due poliziotti ed un omino della security dell'ATM x fortuna.
- bus per Mapusa
- da Mapusa bus x Anjuna
Eccomi arrivata alla mia destinazione finale, voglio trovare quanto meno le Maldive dopo questo viaggio.....
Ecco, non ci sono le MAldive. Ma nemmeno il MAr Rosso, mi sarei accontentata....
Anjuna pare essere la pi˘ tranquilla delle spiagge del nord Goa, per fortuna....ho dato un'occhiata alle altre localit‡ e la leggenda corrisponde al vero, le altre sono peggio....ma la mia idea di tranquillit‡ con corrisponde esattamente a musica a tutto volume in spiaggia dalle quattro del pome in avanti, che non si riesce nemmeno a conversare tanto Ë alta. Oddio, non che dovessi fare delle gran conversazioni, perÚ.....
Goa Ë una strana regione, i portoghesi sono stati qui a lungo e si vede, molti nomi di persone sono per cosÏ dire "importati",
si trovano un sacco di Maria, Eraldo e cosÏ via e ci sono tantissime chiese, qui la religione predominante Ë il cristianesimo, fa cosÏ strano in India.....anche le facce sono un pÚ portoghesi, un miscuglio che sopratttutto sulle donne risulta molto bello!
Ma la vita di spiaggia mal si concilia con le tradizioni indiane secondo me, Ë davvero stridente....cascate di cattivo gusto e mancanza di cervello da parte delle numerose turiste che prendono il sole in topless e tanga quando le indiane sono con il loro bel sari anche in spiaggia..... per non parlare delle mucche che, come sempre pacifiche (ricordo che Ë un animale sacro qui) , vagano anche sulla spiaggia salvo vedere, in alcuni men˘ di ristoranti che si puÚ ordinare "beef"....Ë molto triste vedere cosa si Ë disposti a fare per il turista medio...
Bene, 4 giorni qui sono pi˘ che sufficienti per i miei gusti, questa non Ë India e nemmeno un bel posto di mare, quindi....
Via, si riparte alla volta di Delhi, vado a festeggiare il mio comple con gli amici! Ma stavolta lo faccio da signora, in aereo (non ho trovato posto sul treno, sigh,...). C'Ë solo un piccolo problemino, come raggiungere l'aeroporto. Allora:
- bus da Anjuna a Mapusa
- bus da Mapusa a Panaji
- bus da Panaji a Vasco de Gama (anzi scendo prima perchË l'autista mi dice che Ë meglio)
- bus da nonhocapitodov'ero all'aeroporto
Tutto questo sempre con quei bagagli che pesano una tonnellata e nessuno che ti aiuti mai. Non ti aiutano nemmeno se stramazzi al suolo morente e schiumi come un cavallo. Anzi, stanno lÏ a guardarti come a chiedersi se ce la posso fare o no.
PerÚ se ci metti troppo tempo a salire o scendere di spingono ed inveiscono. Non Ë che sia un complotto cosmico contro di me,
Ë solo che qui Ë cosÏ. Qui in India intendo, non a Goa....
Arrivo a Delhi senza problemi, il problema comincia, come sempre, quando devi prendere un taxi ma non ho neanche pi˘
voglia di parlare dei taxi e dei rikscio.
Per farla breve arrivo a casa degli amici spagnoli alle 8 di sera, ero partita alle 8 della mattina....
Dato che Ë il comple di Carlos si va ad una festa organizzata per lui, solito casino che non si capisce niente di chi viene e va,
niente tiramis˘ questa volta però!
Il giorno dopo Ë il mio comple invece, quindi pare che ogni mio desiderio sia un ordine. Una cosa meravigliosa....
Giornata passata a perdersi senza meta in Old Delhi, pranzo al McDonalds che qui in India x me Ë il paradiso dato che hanno
una cosa come 6 diversi veggie burgers ed una marea di roba x vegetariani, che soddisfazione.... ma la sera cena italiana!
Cucinata da me ovviamente...Risotto ai funghi, polenta gratinata con gorgonzola, vino e misto di torte! I ragazzi e Neus, una loro collega della ngo, mangiano a quattro palmenti ma non Ë una gran novit‡....comincio a pensare che non abbiano il palato finissimo....
Abbiamo speso di pi˘ per gli ingredienti (tutti d'importazione) piuttosto che se fossimo andati nel meglio ristorante di Delhi ma la soddisfazione di cucinare Ë impagabile e poi quanno ce vÚ ce vÚ!!!! che bont‡....
Sono stata anche a vedere la ngo nella quale lavorano Guille, Carlos e gli altri.
E' a Gurgaon, sobborgo di Delhi, strano posto, si vede un Hilton, un Westin ed accanto uno
slum... la ngo Ë ben organizzata, c'Ë una sala nella quale si insegna cucito con 12 Singer di quelle che in Italia teniamo x esposizione e decorazione, perfettamente utilizzabili, un centro estetico (non immaginatevi nulla di italiano!) nel quale si tiene un corso semestrale per 15 future estetiste, una scuola con 4 classi, bimbi dai 5 ai 10 anni circa, non vorreste mai uscire da lì, i bimbi sono stupendi....ed una cucina nella quale si tengono corsi di cucina in ternazionale, anche qui cercate di non immaginare una cucina occidentale, nulla a che fare.... ma mi è sembrato tutto molto bello ed utile per queste persone!
I bimbi...giudicateli voi.....
Ps: oggi è la vigilia di Natale..... mi sono fatta un regalo....sono tornata a casa per festeggiare con la mia famiglia!!!! ma il 07 gennaio riparto.... Buon Natale a tutti!!!!!!
sabato 18 dicembre 2010
Kochi!
Dopo aver donato litri di sangue alla comunità indigena di zanzare ed aver preso i reumatismi causa tonnellate di acqua piovute dal cieno ( non si dica che qui c'è siccità. E' come dire che Berlusconi è onesto. Ognuno tragga le sue brave conclusioni) mi accingo alla ripartenza. Il piano è semplice, vado a Kochi, anche detta Cochin, in treno, da Trivandrum sono solo 4 ore.
Alla stazione di Trivandrum oggi sono stranamente gentili, la vicenda non mi è chiara, sospetto una truffa.... chiedo ad un indigeno che mi spiega che i treni oggi non circolano causa incidente ferroviario (nessun morto, tutti salvi);alla biglietteria però mica lo dicono e continuano a vendere i biglietti....
Per fortuna la fila davanti a me era lunga e quindi non avevo ancora acquistato il biglietto. A questo punto non rimane che il bus, molto comodo, allego foto per farvi comprendere, seppur vagamente, la situazione. Purtroppo non ho potuto ritrarre l'interno, non c'era spazio sufficiente per la manovra. Ma le panchine (anche dette nei paesi occidentali sedili) meritavano sicuramente un reportage. Per chiarezza vi informo che non ci sono vetri ai finestrini, è un open air bus, in Kerala è sempre caldo e quindi i vetri non sono necessari. Ca va sans dire che il bus è omologato per nani da giardino, non certo per chi è alto 184 cm ed ha 115 cm di gambe, questa misura è considerata come 2 persone, non una. E dentro il bus poi ci sono circa 187 persone invece che 40 come previsto. Non è un'eccezione , tutti i bus ovunque in India sono così. Quandi anche se hai avuto la grandissima fortuna di conquistare un posto a sedere caro viaggiatore sappi che dovrai quanto meno tenere sulle tue ginocchia (che se sei 184 cm già non sai dove mettertele le ginocchia) uno scalmanato bambino indiano che viene ivi piazzato dalla rispettiva madre senza nemmeno chiedere il tuo consenso oppure le borse della spesa di altre persone etc etc.
Il bus impiega 7 comode ore per percorrere 280 km. Ci siamo fermati a casa di chiunque lungo la strada praticamente. Siamo passati anche a salutare i vecchi dell'ospizio ed i malati dell'ospedale, dalla signora Lalitha che aveva appena fatto le banane fritte, vuoi non assaggiarle, ed a fare una preghiera in tutti i templi, gompa, chiese. Mica siam razzisti qui, i culti vanno rispettati tutti.
C'è un perchè se si preferisce il treno, diciamolo.
Comunque, sono arrivata anche questa volta sana (tranne la schiena ed il fondo schiena) e salva! E chi m'ammazza....
Kochi è una città davvero bella! E' nata nel 1500 circa grazie (si fa x dire) ai colonizzatori portoghesi che ne hanno fatto il centro di smistamenteo delle spezie che da oriente viaggiavano verso occidente ed è stata per lungo temnpo capitale dell'impero portoghese finchè il primato è passato a Goa; sono poi passati x un pò anche gli olandesi e pure gli inglesi che non si sono fatti mancare niente.
Le tracce delle varie colonizzazioni sono ancora visibili nella città vecchia, come pure le vecchie reti dei pescatori denominate cinesi dato che si è copiata la maniera cinese di costruirle ed ancora vengono utilizzate con un complicatissimo sistema di contrappesi, Kochi è l'unica città al mondo, al di fuori della Cina, nella quale vengono utilizzate queste reti.
Qui si vede anche nelle facce della gente e nell'abbigliamento la colonizzazione portoghese, una strana e bella mistura!
La città è davvero bella, un misto di vecchiochecrollaperchènoncisonosoldiperrimetterloapostomabellosporcovecchinegozichevendonospeziemischiatianuovinegoziperturistimadiquelgenerebellononqueltipodinegozichevendeleconchiglieaRiminisullungomare (ho scritto tutto attaccato così miglioro la vostra soglia di attenzione!) , bei ristoranti e soprattutto una bellissima sinagoga ebraica (c'è un fiorente quartiere ebraico), la sinagoga risale al 1503, è piccola e tutta decorata con piastrelle azzurre, stupenda! Purtroppo non è possibile fare fotografie all'interno.Se capitate lì andate a prendere il tea da Teapot Cafè, un posto davvero speciale per chi ama le teiere ed il vero vintage!!!!
Kochi è come una vecchia signora che necessiterebbe di un'aggiustatina, ma ha un fascino impagabile! Ciao amici un abbraccio
mercoledì 15 dicembre 2010
Delhi di tutto un pò....
Sivananda Ashram - Neyyar Dam
Eccomi qui...di nuovo in questo ashram...all'interno delle quali mura ho cominciato, nell'agosto 2009, a progettare questo strano anno "sabbatico".
Che strana sensazione essere di nuovo qui....mura amiche e conosciute ma sensazioni diverse e nuove.
Innanzi tutto qui c'è una marea di gente adesso! La prima volta che sono venuta eravamo si e no una sessantina, adesso solo per il teacher training course i partecipanti sono 140, più almeno altri 80 soggetti come me che sono qui x quello che viene definito YOGA VACATION....Eccolo qui lo YOGA VACATION:
ORE 05,20 SVEGLIA
ORE 06,00 MEDITATION AND CHANTING
ORE 07,30 TEA
ORE 08,00 YOGA (ASANA)
ORE 10,00 PRANZO
ORE 11,00 KARMA YOGA
ORE 14,0O LETTURE
ORE 15,30 YOGA (ASANA)
ORE 18,00 CENA
ORE 19,30 MEDITATION AND CHANTING
Come si può notare anche ad occhio nudo il tempo libero è quel che è....
Vado ora ad esplicare ogni singolo punto.
SVEGLIA Dovreste intuirlo da voi, in ogni caso trattasi di un campanaccio che suona appunto alle ore 05,20
MEDITATION AND CHANTING ci si riunisce tutti nella hall principale che è una specie di atrio gigante (all'aperto, si intende, sul piccolo palco di fronte a noi si allocano lo Swami (il capo spirituale, qui parliamo di religione Hindu) ed un altro paio di personaggi che mai si è capito chi siano; noi poveri mortali siamo tutti seduti a terra su delle stuoie. Ad onor del vero anche i capoccia sono seduti a terra su delle stuoie; per fortuna che adesso so un pò più di meditazione (di teoria, tra la teoria e la pratica...) perchè qui ti dicono solo "chiudi gli occhi e medita"; la meditazione dura mezz'ora, poi si comincia con la sarabanda. C'e' un apposito libretto che raccoglie tutti i canti, come alla messa. Però...qui si canta comodamente in sanscrito. Ebbene si, questa lingua esiste ancora ed ancora viene usata. Da alcuni in modo proprio, la stragrande maggioranza di noi ne abusa immagino, non comprendendo assolutamente quel che diciamo.
I canti sono praticamnte...sempre un unico, grande, infinito canto. appena mi sono seduta il primo giorno mi è tornato in mente tutto, non avevo scordato nemmeno una parola! X forza, lo avrò cantato un milione di volte....
Finita questa simpatica mezz'oretta di Sanremo (con soggetti psicopatici che si offrono volontari per condurre la massa, oggi le comiche) si passa la parola al capoccia che riporta le sue riflessioni quotidiane, sempre cose interessanti ma dato che sei completamente rintronato dai canti non lo caghi quasi mai.
E così si sono fatte le sette e mezzo. Ci si precipita in massa a bere il tea, che è solo tea, non immaginatevi cestini colmi di pane o biscotti o quant'altro, si beve solo un pò di milk tea dato che tra 20 minuti bisogna yogare.
Dalle ore 08 alle ore 10 ci si concentra sulla ragione per la quale siamo tutti qui (tranne gli psicopatici che vengono chiaramente solo per condurre il coro, MOMENTI DI GLORIA) e cioè quel che a casa chiamiamo YOGA e che qui chiamano ASANA e quindi ci si piega, ci si contorce, ci si sente delle merdacce perchè c'è gente che fa delle cose che tu non puoi fare neanche se stai per 180 anni filati sul tappetino ad esercitarti giorno e notte 24 ore su 24 con un personal trainer accanto, e questa gente mai si è esercitata, è solo nata così; lo swami ha detto una cosa interessantissima, lo yoga insegna anche l'accdettazione dei limiti.....ci si ricorda poi di avere dei muscoli ormai completamente dimenticati od atrofizzati. Nel mio caso specifico ora ho di nuovo delle braccia. Dopo tanti mesi di pellegrinaggio senza poter in qualche modo potenziare od almeno esercitare le braccia avevo due cosi flaccidosi, mollicci e brutti. Ora non sembrano più le mie braccia! E tutto questo in 10 giorni!
Caro Antonio non me ne volere, ma le mie braccia sono meglio adesso di quando usavo gli attrezzi in palestra!!!:)
Insieme agli esercizi di stretching si fanno anche gli esercizi di respirazione e, all'inizio ed alla fine delle lezioni, si fa la preghiera. In sanscrito ovviamente.
Alle 10 hai una fame che ti mangeresti anche le cavallette dato che sei sveglio da 100 ore e non hai mangiato nulla, quindi si va a pranzo. Il pranzo è bellissimo.
Si mangia seduti per terra su delle stuoie (dopo aver fatto la preghiera); praticamente tu ti siedi davanti ad una specie di vassoio-piatto che viene riempito da tuoi colleghi con svariate pozioni magiche. Di solito c'è del riso, del dal che è una specie di brodaglia con delle lenticchie, 2 tipi diversi di verdure cotte, 1 verdura cruda, una piccola banana od un dolcetto di riso, curd; puoi farti servire anche 100 volte, nessuno ti dice nulla. Ah dimenticavo, si mangia con le mani, niente posate. Ad onor del vero c'è qualche schifiltoso che si è portato il cucchiaio da casa ma viene guardato con sprezzo od ironia dagli altri, e poi mangiare con le mani è molto divertente e poi anche rispettoso della tradizione locale ed impari subito a fare delle palline di cibo con le dita che poi ingurgiti; triste vedere che questa piccola elite che mangia col cucchiaio è composta x la maggior parte da indiani.
Non vengono serviti cibi considerati eccitanti, quindi niente caffè, niente aglio, cipolla, spezie forti. Niente uova ed ovviamente niente carne o pesce ma nel mio caso nulla cambia.
I primi 2 giorni è tutto buonissimo. Poi diciamo che....ti viene un pò a noia tutto dopo un pò perchè ti sembra tutto uguale! Ma mangi lo stesso tutto con entusiasmo.
KARMA YOGA: trattasi di una porzione di tempo dedicato alla comunità, in pratica ognuno ha un piccolo compito quotidiano. In teoria, in pratica secondo me c'è un sacco di gente che fa la furba ma comunque...io mi sono offerta x la pulizia dei bagni. No non sono rincitrullita, vado a spiegare le mie ragioni: prima di tutto se il bagno lo pulisco io almeno so che è decente; il concetto di pulizia dei colleghi anglofoni e di molti altri è quasi comico; poi qualcuno comunque lo deve fare sto lavoro e non si offre mai nessuno; ma soprattutto, forte dell'esperienza già vissuta al buddhist retrat nella quale il tempo impiegato per siffatte faccende era davvero basso mi è sembrato opportuno ritentare la sorte.
Peccato che i primi 2 giorni eravamo in 6 e si faceva davvero presto, dopo pochi giorni molte persone sono come evaporate e quindi ci si metteva di più....
quindi diciamo che inziavo alle 10,45 e finivo verso le 11,30.
Dalle 11,30 alle 14 ero libera come un fringuello, quindi girettino sul lago oppure internet point a circa 15 minuti di cammino oppure relaaaax. Unico momento libero della giornata praticamente.
Alle 14 ogni giorno c'era qualcuno che teneva una piccola conferenza su argomenti diversi, il dottore che parlava di ayurveda, il direttore che spiegava i principi dello yoga, un altro che parlava della dieta vegetariana etc etc.
Neanche il tempo di dire porca miseria e già bisognava essere pronti x la lezione delle 15,30. Da qui in avanti si ripete tutto come sopra.
Una sera la settimana c'è il TALENT SHOW, praticamente i posseduti di cui sopra si offrono volontari per le più disparate esibizioni, c'è chi balla, chi recitas poesie, che fa scenette, chi canta. All'ultimo che ha cantato e che non voleva assolutamente saperne di mollare il microfono nonostante fosse stato invitato a farlo lo swami, preso da disperazione, ha fatto staccare gli altoparlanti, ci siamo capiti vero?
Abbiamo avuto però anche la fortuna di poter assistere ad uno spettacolo di Kathakali, una danza tipica del Kerala che un gruppo di disabili ha inscenato apposta per noi all'ashram. Non so in che senso fossero disabili ma so di certo che erano molto più abili ed aggraziati di me sul palco, davvero bravissimi, tanto di cappello a loro ed alle insegnati!
Alle 22 si spengono le luci e dovrebbe essere rispettata la regola del silenzio fino alla mattina successiva.
Quindi alle 22,01 cara Marina si vedono spuntare come funghi una miriade di lampadine uso minatore fissate sulla testa con un elastico come nelle tue splendide foto el campeggio. Mi sembrano tutti scemi i miei compagni di dormitorio con quei faretti che gli spuntano dalla fronte, o meglio le mie compagne.
Ritrovo qui Sadasiva, l'insegnante israeliano che lo scorso anno tanto mi ha fatto innamorare di questo strano mondo chiamato yoga con la sua pazienza, disponibilità, competenza e simpatia. Purtroppo però quest'anno non insegna ai beginners ma al corso per insegnanti che si sta tenendo. Egli tenta, nella sua infinita bontà, di convincermi a seguire le classi intermediate, buon'anima.... non voglio offendere gli intermediate con la mia presenza e me ne vado felice e serena nella mia beginner class alla quale sento di appartenere appieno.
Vorrei anche segnalare che la mano destra è tornata meglio di prima dopo l'intervento e mi regge in tutte le più strane pose!! Caro Balsam se mi stai leggendo grazie ancora, hai fatto un capolavoro!!!! E la cicatrice è quasi invisibile!
Ho perà ormai i reumatismi dato che per 10 giorni di fila ha sempre piovuto. Giorno e notte. Acqua a catinelle intendo.
E putroppo non ho più sangue nelle vene in quanto ho sfamato una colonia di 1.000.000 di zanzare della zona. Mi sembrava di essere la banca del sangue. Oppure di partecipare ad un banchetto in qualità di special guest, il cibo.
Cara Amalia, purtroppo tu non c'eri, ho tante volte ripensato ai momenti di stupore che abbiamo condiviso lo scorso anno qui!
Come dicevo, nuove sensazioni...non sento più il bisogno di rifugiarmi qui, come spaventata da quest'India che ti toglie il fiato, come mi successe lo scorso anno; anzi, sono molto più insofferente rispetto alle regole imposte qui (che ovviamente cerco di rispettare, qui la vicenda è ben chiara, se ti stanno bene le nostre regole sei più che ben accetto, altrimenti quella è la porta, passi lunghi e ben distesi verso l'uscita) e cerco, quando posso e quando è lecito, di evadere. Anche se lo schedule non consente un gran numero di evasioni.....
Mi guardo intorno e vedo un uomo che lava una mucca per strada, una serie di donne scalze, un pullman scarcassato del 1950, un disabile che passa la sua vita buttato a terra....tutto è più nel normale ordine delle cose ora per me; non per questo ho perso il gusto di ammirare lo stimato soggetto che decide che la mucca di passaggio (non la sua mucca, nota bene) va lavata od ho smesso di provare dispiacere per chi non ha la fortuna di camminare.
Si dice che l'India la ami o la odi. Una volta lo pensavo anche io, ora penso che a volte la ami ed a volte la odi ed i sentimenti si accavallano ed intersecano continuamente su un comune filo conduttore: non mi lascia mai indifferente.
martedì 7 dicembre 2010
epopea in treno...Non e' andata poi cosi' male in realta'!
Ultima serata a Delhi passata ad una simpaticissima festa, era il comple di Carol, amica di Guille e Carlos ed io, come nella migliore delle tradizioni, mi sono infiltrata. Mi sono pure dimenticata di fare gli auguri alla festeggiata, che tristezza. Ma la festa e' stata bella, stile mettiamoinsiemeunpo'digenteexpat, fondamentalmente molti spagnoli, poi indiani, inglesi, tedeschi, io, gente della quale non ho capito la nazionalita', insomma un gran rabazzone.
C'era un tipo col quale ho conversato a lungo che era messo peggio di me, io almeno conoscevo le persona con le quali ero arrivata alla festa, lui nemmeno quello, era arrivato quella mattina a Delhi ed aveva conosciuto un tipo x strada credo, si e' aggregato a lui. Poverino, mi ha fatto una gran tenerezza, australiano ma figlio di indiani, circa 24-25 anni, primo viaggio fuori dall'Australia, in INDIA, A DELHI! Anzi poverone, era un gigione grande e grosso.
Poi ho conosciuto Adrian che era secondo me assolutamente americano dato l'accento, infatti e' romeno. Simpaticissimo anche lui, molto giovane ma con un sacco di peripezie da viaggiatore sulle spalle, abbiamo condiviso le nostre piccole disgrazie. Simpaticissime anche le colleghe di Guille e Carlos nella ngo, insomma una bella serata. E poi c'era del vino, e dellas birra! Cose che non si vedevano da secoli.
Bene, si parte in treno allora. Nell'immaginario collettivo questo viaggio era paragonabile alla "corazzata Potemkin"diu Fantozzi. E invece no! E' andata molto meglio del previsto.Innanzi tutto va segnalato che il treno, che nasce a Delhi e muore (per sfinimento immagino) a Trivandrum percorrendo la bellezza di 3150 km ha portato un totale di 20 minuti di ritardo. Neanche in Svizzera si sono visti siffatti miracoli.
E non e' che il treno sia arrivato all'ora prevista ma...24 ore dopo, simpatico episodio capitato a due ragazze inglesi che ho conosciuto in Malesia, abbiamo passato una nottata in una camerata di un ostello a scambiarci racconti sugli accadimenti in India, alla fine abbiamo votato "il piu'". Pari merito nella classifica degli epiosodi che ora ricordiamo ridendo (ma in quel momento non faceva granche' ridere) la demolizione del mio hotel a Delhi ed il ritardo di 24 ore del loro treno (che per la precisione doveva impiegare circa 12 ore da Delhi a Varanasi, ne ha impegate 36 ).
Tornando al mio treno, era una specie di "all incusive". Una sorta di "Valtur" su 1000 ruote.
No, non c'era l'animazione a bordo, spiritosoni.
Pero' tutti i pasti erano inclusi, in pratica si mangiava sempre.
Di seguito i pasti:
MORNING TEA
BREAKFAST
LUNCH
AFTERNOON TEA
DINNER
Non si faceva in tempo a finire il pisolino del pomeriggio che ti rifilavano il tea, poi la cena, etc etc....
Ora non vorrei che nella vosta mente passassero immagini tiopo "orient express", carrozze ricche di fascino ed altrettanti fascinosi passeggieri. C'era la solita gente che si incontra nei treni indiani ed il treno non era nulla piu' degli altri.
I miei compagni di viaggio erano molto simpatici e gentili, un gruppo di 5 signori reduci da non ho capito quale convegno a Delhi che rientrava a Kochi, quindi abbiamo fatto quasi tutto il viaggio insieme per fortuna, ci siamo fatti compagnia e mi hanno fatto da traduttori, consiglieri e protettori (nel senso buono del termine...).
Il sunto del viaggio e' : meglio 42 ore di treno con il tuo bel cuccino nel quale dormire piuttosto che 10 ore di volo (a meno che non si viaggi in business class, nel qual caso parola torna indietro).
In proporzione ho impiegato piu' tempo da Trivandrum per raggiungere Neyyar Dam, destinazione finale nella quale e' sito il Sivananda Ashram, che da Delhi a Trivandrum.
Infatti arrivata a Trivandrum tento di prendere un bus, cosa per nulla semplice in Kerala, terra che evidentemente considera la lingua inglese inutile e quindi pone tutte le scritte sugli autobus in lingua locale. Naturalmente gli autobus non hanno numero, altrimenti sarebbe troppo semplice, per esempio, dire prendo l'11.
Provateci voi a capire dove va un autobus. Di seguito alcuni esempi:
@@@ @@@@@@@ @@
@ @@@@@@@@@@@@
@@@@@@@ @@ @@@@
E cosi' via.
Qiundi non rimane che chiedere ad uno che e' dentro un gabbiotto nel quale si recano tutti gli autisti (e quindi si presume che sia del mestiere)e lui ti dice di stare tranquilla, te lo dice lui qando arriva l'autobus, in fin dei conti e' li' per quello. Tu ti distrai un nanosecondo, il tempo di starnutire (errore gravissimo in India. La distrazione, non lo starnuto) e vedi l'omino che si allontana sereno e beato e mai piu' tona. Poi chiedi ad un altro e cosi' via per circa 2 ore. Alla fine i passeggeri in attesa hanno avuto pieta' di me e mi hanno aiutata.
Per farla breve, 3,5 ore per percorrere 30 km....INDIA.
C'era un tipo col quale ho conversato a lungo che era messo peggio di me, io almeno conoscevo le persona con le quali ero arrivata alla festa, lui nemmeno quello, era arrivato quella mattina a Delhi ed aveva conosciuto un tipo x strada credo, si e' aggregato a lui. Poverino, mi ha fatto una gran tenerezza, australiano ma figlio di indiani, circa 24-25 anni, primo viaggio fuori dall'Australia, in INDIA, A DELHI! Anzi poverone, era un gigione grande e grosso.
Poi ho conosciuto Adrian che era secondo me assolutamente americano dato l'accento, infatti e' romeno. Simpaticissimo anche lui, molto giovane ma con un sacco di peripezie da viaggiatore sulle spalle, abbiamo condiviso le nostre piccole disgrazie. Simpaticissime anche le colleghe di Guille e Carlos nella ngo, insomma una bella serata. E poi c'era del vino, e dellas birra! Cose che non si vedevano da secoli.
Bene, si parte in treno allora. Nell'immaginario collettivo questo viaggio era paragonabile alla "corazzata Potemkin"diu Fantozzi. E invece no! E' andata molto meglio del previsto.Innanzi tutto va segnalato che il treno, che nasce a Delhi e muore (per sfinimento immagino) a Trivandrum percorrendo la bellezza di 3150 km ha portato un totale di 20 minuti di ritardo. Neanche in Svizzera si sono visti siffatti miracoli.
E non e' che il treno sia arrivato all'ora prevista ma...24 ore dopo, simpatico episodio capitato a due ragazze inglesi che ho conosciuto in Malesia, abbiamo passato una nottata in una camerata di un ostello a scambiarci racconti sugli accadimenti in India, alla fine abbiamo votato "il piu'". Pari merito nella classifica degli epiosodi che ora ricordiamo ridendo (ma in quel momento non faceva granche' ridere) la demolizione del mio hotel a Delhi ed il ritardo di 24 ore del loro treno (che per la precisione doveva impiegare circa 12 ore da Delhi a Varanasi, ne ha impegate 36 ).
Tornando al mio treno, era una specie di "all incusive". Una sorta di "Valtur" su 1000 ruote.
No, non c'era l'animazione a bordo, spiritosoni.
Pero' tutti i pasti erano inclusi, in pratica si mangiava sempre.
Di seguito i pasti:
MORNING TEA
BREAKFAST
LUNCH
AFTERNOON TEA
DINNER
Non si faceva in tempo a finire il pisolino del pomeriggio che ti rifilavano il tea, poi la cena, etc etc....
Ora non vorrei che nella vosta mente passassero immagini tiopo "orient express", carrozze ricche di fascino ed altrettanti fascinosi passeggieri. C'era la solita gente che si incontra nei treni indiani ed il treno non era nulla piu' degli altri.
I miei compagni di viaggio erano molto simpatici e gentili, un gruppo di 5 signori reduci da non ho capito quale convegno a Delhi che rientrava a Kochi, quindi abbiamo fatto quasi tutto il viaggio insieme per fortuna, ci siamo fatti compagnia e mi hanno fatto da traduttori, consiglieri e protettori (nel senso buono del termine...).
Il sunto del viaggio e' : meglio 42 ore di treno con il tuo bel cuccino nel quale dormire piuttosto che 10 ore di volo (a meno che non si viaggi in business class, nel qual caso parola torna indietro).
In proporzione ho impiegato piu' tempo da Trivandrum per raggiungere Neyyar Dam, destinazione finale nella quale e' sito il Sivananda Ashram, che da Delhi a Trivandrum.
Infatti arrivata a Trivandrum tento di prendere un bus, cosa per nulla semplice in Kerala, terra che evidentemente considera la lingua inglese inutile e quindi pone tutte le scritte sugli autobus in lingua locale. Naturalmente gli autobus non hanno numero, altrimenti sarebbe troppo semplice, per esempio, dire prendo l'11.
Provateci voi a capire dove va un autobus. Di seguito alcuni esempi:
@@@ @@@@@@@ @@
@ @@@@@@@@@@@@
@@@@@@@ @@ @@@@
E cosi' via.
Qiundi non rimane che chiedere ad uno che e' dentro un gabbiotto nel quale si recano tutti gli autisti (e quindi si presume che sia del mestiere)e lui ti dice di stare tranquilla, te lo dice lui qando arriva l'autobus, in fin dei conti e' li' per quello. Tu ti distrai un nanosecondo, il tempo di starnutire (errore gravissimo in India. La distrazione, non lo starnuto) e vedi l'omino che si allontana sereno e beato e mai piu' tona. Poi chiedi ad un altro e cosi' via per circa 2 ore. Alla fine i passeggeri in attesa hanno avuto pieta' di me e mi hanno aiutata.
Per farla breve, 3,5 ore per percorrere 30 km....INDIA.
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