Diario confuso e sconclusionato di un anno di vita, ricerca, viaggio, scoperta e di tutto quello che può accadere ....
L'avventura inizia il 01 maggio 2010!

sabato 31 luglio 2010

Vegetarian Buffet!!!!!!!!!!




Lankgawi, anche no




allora tutti parlano di questa famossissima Lankgawi a Penang, belle spiagge, e' vicinissima, 3 ore di aliscafo, e' porto franco quindi sigarette ed alcolici costano pochissimo, non si capisce perche' io non sia ancora partita x codesta destinazione..... anche se... non ho mai fumato in vita mia, nemmeno x scherzo....vino italiano non ce n'e', della birra malese se ne fa anche a meno...ma via, si va.
L'aliscafo e' un'esperienza divertentissima. Prima di tutto e' una truffa legalizzata con la complicita' del governo malese, una tariffa da capogiro.
Alla partenza vengono consegnati degli strani sacchetti neri, non se ne capisce l'ultilizzo. Almeno x un quarto d'ora, dopo di che mi sovviene il sottile pensiero che siano...no, non e' possibile.
Invece si. Dopo mezz'ora un sacco di gente comincia a vomitare. Negli appositi sacchetti neri (anche il colore ha il suo perche'...).
Giungo nella famosa isola (senza vomitare, dopo una simpatica esperienza col mio papi su una barca attorno all'isola di Vulcano quando ero giovane il mio stomaco non eme piu' nulla) , la truffa procede spedita, pare che nell'isola non ci siano mezzi pubblici, solo taxi, per 14 km l'equivalente di 7 euro che qui sono un patrimonio.
La guesthouse dove mi alloggio non e' male , Rainbow guesthouse, tariffa onesta. Eddy, il gentile oste, sara' segnalato con nota di demerito al governo malese immagino, rovina il decoro dell'isola applicando siffatte tariffe.
Mah, forse qui usano la moneta thailandese??????? mi sovviene questo pensiero osservando i menu dei ristoranti, ci sono degli zero di troppo.....
No, mi dicono che usano la moneta malese. Le pizzerie poi probabilmente importano la mozzarella da Saturno dati i prezzi.
Allora la truffa e' una realta' consolidata.
Il concetto e' molto semplice qui. Il povero turista e' prigioniero dell'isola stessa a meno che non decida di mettere mano al portafoglio e quindi noleggi un qualsiasi tipo di mezzo oppure non sia disposto a pagare profumatamente un taxista (e si capisce perche' ci son piu' taxisti che abitanti qui...) e se ci si reca in spiaggia si deve essere preparati a banana boat, parasailing, moto d'acqua (che mi lasciano totalmente indifferente) etc etc. Un punto di noleggio ogni 7 metri. Ed e' un vero peccato perche' la spiaggia e' davvero bella!
Credo di aver preso in antipatia quest'isola ed il monsone a dire il vero non aiuta, tutti i pomeriggi x 5-6 ore piove. Ma non e' quella leggera pioggia londinese, no. E' quella pioggia che se non l'hai mai vista non la puoi immaginare ma il concetto di acqua a catinelle potrebbe aiutare, davvero bella e piacevole da guardare ed ascoltare a dire il vero, sempre che tu non ti ci trovi sotto senza un riparo.
L'isola e' molto frequantata da persone provenienti da Kuwait ed Emirati Arabi quindi si vedono tantissime donne completamente velate di nero, immagino che l'esperienza della permanenza appresso al marito in spiaggia sotto il sole cocente con 45 gradi con siffatto abito sia davvero piacevolissima, memorabile direi. Altrettanto divertente la cena od il pranzo al ristorante, potete immaginare la praticita' del vestito mentre si tenta di mangiare ma c'e' il velo di mezzo. Allora ci sono degli ancora piu' divertenti separe' dietro i quali le signore usano stare mentre mangiano. Non vedranno l'ora di andare in vacanza.
Un giorno una di queste signore velate in spiaggia si e' tolta di scatto la palandrana, a momenti ho un mancamento. Aveva un'altra palandrana sotto di uguale forgia, l'unica differenza stava nel colore. Mi hanno spiegato che trattavasi di costume da bagno. Le ultramoderne utilizzano una specie di tuata sa Superman x fare il bagno ( senza il mantello, ca va sans dire). Ditemi voi se questa e' vita.
Ma un'esperienza positiva l'ho fatta, ho conosciuto Vladim, padre russo e madre tedesca, cresciuto in Russia e trasfertitosi in Germania all'eta' di 15 anni con la famiglia, abbiamo cominciato a fare due chiacchiere a colazione alle 09 del mattino, alle ore 13 ancora chiacchieravamo! Imparo un sacco di cose interessanti sulla sua famiglia, la Russia e la Germania, la Cecenia ed un sacco di altri paesi, la sua visione e' davvero singolare per me e mi da' un sacco di spunti di riflessione. Mi sento una grandissima ignorantona ma faccio un sacco di domande cosi' lui non lo nota..... e anche se lo nota fa finta di nulla. Vladim parte, io vado in spiaggia, mezz'ora perche' poi, guarda un po' piove.
La mattina dopo decido che mi sono annoiata a sufficienza qui, faccio i bagagli e parto, voglio tornare a Penang. Ma NON VOGLIO PRENDERE L'ALISCAFO (pregasi di rileggere le prime righe)E NON VOGLIO FOMENTARE LA TRUFFA LEGALIZZATA DEL COSTO DEL BIGLIETTO.
Prendo il furto-taxi x il porto e da li' un normale traghetto x Kuala Perlis. Giunta a Kuala Perlis so esserci un autobus che mi condurra' direttamente a Georgetown.
Il bus non c'e'. O meglio passa alle 14,45 ma la biglietteria di quella compagnia li' e' chiusa e l'autista sul bus non fa i biglietti. I biglietti si possono acquistare comodamente a 14 km da li', in un'altra citta', Kangar.
Lo so, vi starete chiedendo perche' allora l'autobus passa da Kuala Perlis. Me lo sono chiesto anche io. La domanda e' caduta nel vuoto.
Allora prendo un bus x questa Kangar, local bus. 45 minuti di attesa sotto il sole.
Arrivo a Kangar e scopro che il fantomatico bus delle 14,45 e' soppresso, nessuno sa perche' e quando dico nessuno non parlo di innocenti passanti ma delle gentili signorine della biglietteria della compagnia di bus. C'e' un altro bus alle 19 pero' se voglio. No, io non vorrei aspettare fino alle 19 dato che sono le 13.
Allora trovo un altro bus che va a Butterworth.
Arrivata a Butterworth prendo il ferry x Georgetown.
Arrivo a Georgetown alle ore 18,30 , ero partita alle 09. Fate da voi i conti, io son troppo stanca. Numero di mezzi utilizzati 5, tutti differenti. Ma ho speso molto meno rispetto all'andata!
Riflessione: se pensavo di aver appreso l'arte della serenita' e della calma e pazienza presso la Santa Sede del Dalai Lama mi sono dovuta ricredere durante questo viaggio, la strada da percorrere e' ancora molto lunga.

lunedì 26 luglio 2010

Senza cuore....

Ho preso una difficile e sofferta decisione. Abbandonare le mie Nike (vedasi reportage fotografico a questo proposito) al loro destino.
La suola e' totalmente consumata e si e' pure staccata nonostante diversi tentativi di riattaccarla, entra l'acqua, i tappi (trattasi di NIKE SHOX) si sono rietutamente ed ormai irrimediabilmente staccati e cosi' e' anche piu' facile inciampare (non che mi serva una scusa...).
Lo ho lasciate sulla rastrelliera della Old Penang Guesthouse, in buona compagnia, insieme a Mizuno, Adidas, COnverse, avevano fatto amicizia con un paio di Kronos (non vedevo Kronos da almeno 10/12 anni, qui vanno molto, chissa' dove le producono adesso?), chiacchieravano del piu' e del meno, del tempo, dell'umidita'.... un bellissimo melting pot, si sentivano a loro agio e protette.
Un ultimo sguardo prima di partire....non ce l'ho fatta.
Mi guardavano come un vecchio cane guarda il padrone che porta a casa un cucciolo (in realta' non ho comprato scarpe nuove...ancora...), quello sguardo comprensivo ed allo stesso tempo fiducioso, tipo capisco che per te sia arrivato il momento di fare nuove esperienze ed avere nuovi compagni di viaggio, io sono vecchio ed acciaccato, non posso piu' esserti di compagnia come una volta, il nuovo venuto portera' nuova energia nella tua vita, per quanto potro' cerchero' di insegnargli tutto quel che so di te. Ti capisco e non ti giudico, io oramai ho fatto la mia strada ed il mio tempo.
MA SO CHE NON MI ABBANDONERAI. Per quello che c'e' stato tra di noi in questi anni. Strade, paesi, nazioni, inciampi, km, lacrime, risate, calzini nuovi, vecchi, cavigliere. Sempre insieme.
Le ho raccolte dalla rastrelliera. E messe nel bagaglio a mano perche' nella valiglia non c'era piu' posto. E portate con me.

sabato 24 luglio 2010

Georgetown (tipico nome Malese)






Dopo circa 8 comodissime ore di bus a 3 file (vedasi episodio riguardante i bus) giungo, piu' riposata di quando son partita, a Penang, ridente isola nel nord ovest della Malaysia.
Loro (gli indigeni) si ostinano a chiamarla Pineng in realta', ma tant'e'.
La mia aria rilassata e riposata evapora subito a contatto con la realta', quando mi rendo conto che il driver del bus mi ha abbandonata in una non ben specificata cittadina 18 km a sud di Gerogetown che voleva essere la mia meta. Ovviamente mentendomi spudoratamente. Questo non me lo aspettavo da un malesiano. Non ero preparata.
Non mi faccio sconfiggere dagli eventi e non mi arrendo al taxi, provo quindi i bus locali. Strepitosi.
In mezz'ora sono a Georgetown city center. La citta' non e' come me l'aspettavo. Strano, non succede mai... :).
Dato che anche Georgetown, come Melaka, e' patrimonio dell'Unesco mi immaginavo una cittadina piu' piccola e raccolta, invece e' davvero grande ed a parte la citta' vecchia e' piena di alberghi e palazzi multipiano ed ovviamente mall. Fa un po' Tenerife, ecco. Anche il mare qui fa un po' Tenerife, anzi direi che in molte zone fa piu' palude di Venezia.
Se ne evince che non e' propriamente l'isola x fare del mare selvaggio. Ma e' un'isola strana, piu' ci stai e piu' ti piace.
L'alloggio, Old Penang Guesthouse, e' assolutamente delicious. Le camerate sono da 4 letti, pulitissimo, un sacco di bagni ovunque, le aree comuni moooolto old fashioned.
Direi al secondo posto assoluto della speciale classifica di questo sconclusionato viaggio, subito a ridosso dell'Austrian Hospice a Jerusalem che pero' rimane a tutt'oggi imbattibile.
Conosciuto alla guesthouse un soggetto stranissimo, tal Alan, eta' direi circa 50 anni, gira il mondo da 20 anni, non ho capito di cosa campi, direi che forse insegna inglese quando ha bisogno di soldi. Ecco quindi vi aspettate un soggetto very easy going, invece e' un supermegarigidone, dorme ancora nel dormitorio ma rompe le balle a tutti perche' chiudano a chiave, perche' non facciano rumore quando rientrano, perche' non rientrino ubriachi etc etc...nel dormitorio, eta' media 25 anni..... mi ha fatto molto riflettere, ci si aspetta dalle persone che girano x il mondo molta elasticita', ma non e' sempre cosi', anzi a volte il non avere una casa, un porto sicuro , forse irrigidisce le persone e si aggappano a cose insensate o quantomeno fuori luogo. Boh, poi magari lui era anche peggio 20 anni fa......
Ho conosciuto Lawrence d'Arabia (ovviamente non e' il suo vero nome ma solo l'appellativo che gli ho appioppato, ma essendo lui cresciuto in Arabia Saudita pare che io non sia stata la prima ad avere questa brillante uscita) che in realta' e' americano ma come molti figli di militari americani e' stato in tutto il mondo , abbiamo passato una giornata insieme perche' entrambi volevamo vedere questa famosa Penang Hill, x raggiungere la quale l'unico mezzo valutabile essendo piu' che una hill una mountain, era il famosissimo trenino a cremagliera, uno dei simboli dell'isola. Il trenino e' out of order. Non si sa per quanti giorni. Che bello. Eroicamente decidiamo di A) ignorare le jeep che vanno su per ben 70 ringgit , circa 18 euro e B) andare a piedi. In fondo sono solo 6 km circa.
Al principio del cammino incontriamo Ben (chissa' come si chiama in realta' ma ha avuto compassione di noi e ci ha dato questo nome), un ragazzo autoctono che si arrampica come una capretta sulle colline, ci stacca in men che non si dica.
Io sudo copiosamente dopo 1 km (40 gradi e presumo 100% di umidita'), Lawrence schiuma come un cavallo al termine del palio di Siena.
Ben crolla sulla distanza , oppure gli siam simpatici e ci aspetta, dopo 2 km ci arrendiamo e scendiamo x una bellissima strada alternativa , piena di gradini, in realta' si potrebbe definire una scalinata, che ci conduce ad un belissimo giardino botanico. Nel mezzo del cammin di nostra vita a Ben si rompe una ciabatta (ebbene si, noi attrezzati tipo trekking sull'Annapurna, lui appunto con le infradito)e quindi decide di camminare scalzo in mezzo alle pietre, io immediatamente gli offro i miei calzettoni. Sporchi naturalmente, quelli che ho ai piedi. Un gesto a dir poco magnanimo. Una filantropa direi. Lui rifiuta con un sorriso. Impiego almeno mezz'ora a reralizzare che forse la mia offerta non era poi cosi' allettante e che l'unica cosa sensata da fare sarebbe stata offrirgli le mie scarpe, non i calzettoni. Gli chiedo scusa, lui ride x fortuna! Studia biononsocosa ad Adelaide (Giulia e' in Australia), ci parla della Malesia, passiamo delle belle ore, addirittura ci accompagna al mall con la sua auto. Allego foto di Ben e Lawrence!
Il giorno dopo Lawrence parte, conosco Tanja su un bus, ragazza tedesca di ben 21 anni. Idee chiarissime sul suo futuro, mi piace molto questa nuova generazione di stranieri, li invidio, io non ho minimamente le idee chiare ed ho il doppio della loro eta'. Chissa' se anche i 21enni italiani sono cosi'. boh....
Comunque passo tutta la giornata con lei, imparo davvero un sacco di cose interessanti, chiacchieriamo anche a lungo sulla seconda guerra mondiale....mi ha colpito molto una cosa che mi ha detto, grazie ai mondiali di calcio del 2006 appunto in Germania e' stata la prima volta che hanno potuto alzare la bandiera del loro paese con orgoglio (x l'organizzazione)....
Ciao Penang/Pineng!

mercoledì 21 luglio 2010

Jalan Jalan dettagli





...semplice ma efficace...scritto direttamente sulle porte o sulle pareti....

Melaka....






Annalisa, mia icona della macchina fotografica, abbi pazienza, faccio quel che posso!!

Melaka






Siamo sempre alle solite, traduco il nome della citta', in italiano corrente e' Malacca.
Mi lascio Kl alle spalle e, per giungere a questa ridente cittadina posta appunto sullo Stretto di Malacca scelgo il mezzo piu' convenzionale, il bus (ed anche il piu' sensato, la stazione ferroviaria dista circa 40 km...).
Orbene, giungendo dall'India immaginavo il solito bus pulcioso la cui costruzione vien fatta risalire al periodo della scoperta del motore a scoppio (e non era ancora stata inventata la gommapiuma x i sedili, ci siamo capiti...) costruito per persone di altezza e costituzione tipo Topolino. Mi ritrovo in un mondo sconosciuto.
Pippo e Clarabella hanno tutto lo spazio che vogliono qui!!!! E' quasi imbarazzante.
Medito di inviare una mail anonima al managing director della gran baracca dei bus indiani con annessa foto del bus a 3 e dico 3 file (2 da una parte, corridoio e 1 fila singola dall'altra. Heaven) e spazio per le gambe sufficiente per chiunque. Sedili reclinabili quasi completamente. Poggiapiedi. Tutto pulito, dentro e fuori. I nomi delle citta' vengono comunicati man mano che vi si giunge. Non dopo che sono passate. Anche in lingua comprensibile agli stranieri. Giulia purtroppo non vengono tradotti i nomi in italiano.
Ho compassione del pover'uomo e mi astengo dall'inviare la suddetta mail, temo un insano gesto da parte sua, non voglio aver nessuno sulla coscienza.
Ordunque, giungo ancora stordita dall'emozione provata sul bus alla meta e mi reco nella guesthouse prenotata, questa volta nelle date corrette, Jalan Jalan Guesthouse, nel quartiere cinese, centralissima, molto carina e pulita, ho una singola che sembra una piccola scatola di cartone, e' simpaticissima, l'ultimo giorno abbatto il lampadario con una testata x darvi l'idea delle dimensioni, ma si sta molto bene.
Per fortuna il letto e' accessoriato con una zanzariera, vado a spiegare il perche' della mia gioia.
La ben nota Zanzara di Melaka (Riccardo la zanzara ce l'abbiamo nell'abecedario degli animali?) e' un animale estremamente infido e, devo dire, scorretto.
Prima di tutto essa non usa fare alcun rumore durante il volo e l'atterraggio, cio' comporta il fatto che non si possa combattere ad armi pari. Se non odo il nemico quando giunge come posso combatterlo?
La bestia si nutre, oltre che di sangue, anche di creme antizanzare, essa si gusta con piacere, come fosse una zuppa inglese (con alchermes e savoiardi annessi. Si percepisce che mi manca la cucina italiana?), anche la famosa crema Odomos , molto temuta e rispettata anche dalla lontana parente zanzara autoctona Indiana. La zanzara di Melaka si fa beffe della Odomos (e della zanzara indiana).
Ma la sua prerogativa principale e' quella di essere una zanzara subaquea. Essa predilige beccare il povero pellegrino mentre e' sotto la doccia, ignaro dei futuri accadimenti e tranquillo perche' non puo' immaginare quel che sta per succedergli. L'infido animale ha poi dalla sua una rapidita' non comune, becca e fugge in men che non si dica. Una sera ho deciso di fare la doccia con la zanzariera addosso. Purtroppo me lo hanno impedito.
Altra prerogativa della cittadina e' il Gradino di Melaka.
Anche qui vado a spiegarmi, nei lunghi viali con porticati che contorniano la citta' pare che (in realta' e' una deduzione mia, non ho interpellato le Belle Arti locali) ognuno possa fare quel che crede sotto il suo porticato. Ergo, ognuno ha deciso l'altezza del propio pezzo di porticato, che e' in realta' pero' una continuazione del porticato del vicino, fate conto di vedere i porticati di via Indipendenza a Bologna. Tutte diverse. Ma non quella difformita' che si puo' notare ed evitare ad occhio nudo, noooo. Non un evidente gradino ( per me comunque difficle da affrontare, chi mi conosce sa. E ricorda. Dico solo Messico. Chi deve capire ha capito... :) )Troppo facile. Quei 2-3 cm che, mentre si cammina ed ammira la citta', non si notano.
Poi c'e' il minigradino piu' infido, piccolissimo rialzo di 1 cm e poi si scende di circa 3 cm. Non lascia scampo.
Vien fatto di pensare che i turisti non siano ben accetti dopo siffatta presentazione....
In realta' la citta' e' davvero bella!!!!
Sopratutto al tramonto, il cielo si tinge di rosa e le vie della citta' vecchia si animano, nel week end, di colori e sapori dato che vengono riempite di bancarelle che vendono qualsivoglia tipo di merce, commestibile o meno (non commestibile da me purtroppo dato che qui va molto il pollo). La citta' e' patrimonio dell'Unesco ed e' molto antica, ha influenze portoghesi, olandesi, inglesi, cinesi chi piu' ne ha piu' ne metta!
A dire il vero fa un po' citta' da coppia, con questi romanticissimi tramonti sullo stretto e questi stupendi risporantini e caffetterie, ma tant'e'....
Ho anche noleggiato una bici, azione perfettamente inutile dato che la citta' si gira comodamente a piedi ma la bici costava pochissimo ed ormai temevo di non saperci piu' andare!!!!
Se per caso vi trovate a passare da qui potete tranquillamente risparmarvi invece i 5 ringhitt per l'ingresso al Museo Locale. A qualsiasi museo locale dato che ce ne sono una marea ma nemmeno messi tutti insieme (si va dal museo del francobollo a quello del governo) fanno una roba decente.
Ciao amici!

lunedì 19 luglio 2010

giusto x farvi vedere che sono ancora viva!!!





Purtroppo l'abbronzatura da muratore non si coglie nella penombra. La situazione sta decisamente degenerando. La differenza braccia/gambe e' incolmabile ormai. E pure quella braccia/spalle. Potrei definirmi patetica.

Italia nel mondo.....




Chi mi conosce (ed ha dovuto girare 7 bagnini prima di potermi comprare un gelato...) sa che nutro una profonda antipatia x il Cornetto Algida, non che mi abbia fatto qualcosa di male ma il concetto di monopolio mi irrita per la sua stessa natura, ed essendo il Cornetto monopolistico in Italia e pure all'estero mi e' antipatico.... e poi preferisco la panna della Sanson! Comunque, ecco due foto scattate in Malaysia.....caffe' e gelato italiano....

rubrica alimentare dalla Malesia (Malaysia)...





allora trattasi di un frutto che si chiama Durian, e' grande piu' o meno come un melone, ha un sapore che e' un incrocio tra pesce stantio e sapone di Marsiglia. Una meraviglia. Non e' bello dirlo, ma l'ho sputato.Poi una caffetteria vegana troppo carina dove ho mangiato 2 giorni, il famoso Nali Lemak ma nella versione vegan (e' un riso cotto nel latte di cocco ed aromatizzato con qualcosa al limone ma non so ben definire, con l'aggiunta di verdurine, arachidi che qui ho gia' visto la fan da padrone e di solito pollo, nello specifico, essendo io vegetariana uno strano intrugio verduroso buonissimo) ed in cima un buonissimo hamburger vegan!!!

sabato 17 luglio 2010

KL!




Allora intanto KL non e' l'abbreviazione di Klm bensi' di Kuala Lumpur...ho impiegato 2 giorni a capirlo.
Eccomi qui!!! Atterro in piena notte nell'aera delle compagnie low cost (x inciso volato con Air Asia, costi risibili, non va tanto bene x chi e' alto dato che lo spazio tra i sedili e' piu' x asian people ma gli aeromobili sono nuovissimi!!!!) e penso che l'area delle compagnie cosiddette tradizionali potrebbe provocarmi uno shock anafilattico.... tutto PULITISSMO. Tutto ORDINATISSIMO. Nessuno strombazza, suona, spinge. Si rispettano le FILE.C'e' ogni ben di Dio, negozi, ristoranti etc etc. Vien da chiedersi come sara' la citta' se questo e' l'aeroporto.
Ecco, la citta' E' COME L'AEROPORTO. Pulitissima, molto moderna, trafficata ma in maniera sensata, silenziona, e verdissima!!!! dettaglio che, va da se', era difficile da cogliere in piena notte.
Piccola disavventura all'una e trenta del mattino, il mio albergo non aveva la stanza. La ragione e' molto semplice, mi son sbagliata. Avevo richiesto la camera x la sera precedente. Ebbene si, anche gli agenti di viaggio si sbagliano. Sopratutto con le proprie prenotazioni. Avevo meditato di sottacere questo dettaglio per non macchiare la mia carriera di agente di viaggio, machissenefrega.
Comunque poco male, la guesthouse accanto aveva posto e mi sono accomodata in questo simpatico dormitorio misto, anche questa e' un'esperienza nuova. Gli uomini hanno meno bagagli, c'e' piu' spazio!
La prima mattina la passa INTERAMENTE in un supermercato, dopo 3 ore esco vittoriosa con la spesa: una pietra pomice x i talloni screpolati.
Non son stata capace di comprare null'altro, ero sopraffatta dalla merce!!!
Ho dimenticato di condividere con voi il mio disappunto x il fatto che in India non ci sono supermercati. Proprio nulla del genere. Solo piccoli negozietti con 4 cose in croce (alle quali x altro non hai libero accesso perche' d mezzo c'e' sempre il bancone e l'omino che ti chiede cosa vuoi.... ma non lo so cosa voglio!! voglio guardare, girare, decidere da me!!! uff...)che a confronto un Conad Margherita pare tutto il complesso delle Befane di Rimini.
Ecco, dopo 2 mesi di astinenza tutta questo ben di Dio era troppo!!!!!
Non vi dico la ricerca di una maglietta (una maglietta, nulla di complesso, bianca, semplice...), 2 giorni, 4000 negozi, risultato: zero acquisti.
Se non vogliamo conteggiare i calzini che mi erano estremamente necessari, acquistati x altro di misura sbagliata, era la piu' grande, ma il mio piede non concorda, si sente un po' oppresso in questo calzino.
La sera della partita mi concedo una cena troooooppo buona in un tapas bar, pa am tomaquet, tortilla, una specie di bruschettine con peperoni e formaggio e...una birra!!!! una cena meravigliosa, in mezzo a spagnoli agitatissimi x il pre partita ed olandesi serenissimi.
Belle facce in giro x la citta', gente gentile, sorridente.

giovedì 15 luglio 2010

India au revoir!!!

Come avrete ben potuto immaginare il blog che tengo non e' in presa diretta, non sono un corrispondente dalle zone di guerra e trovare internet point x potermi esprimere a volte non e' semplice....quindi c'e' sempre qualche giorno (a volte settimana) di scarto tra le avventure che leggete e quello che mi sta capitando nel momento e nel luogo dove mi trovo quando scrivo, ed ora non sono piu' in India...a dire il vero sono contenta di essere partita (sempre tutto molto semplice, da Varanasi treno 16 ore fino a Kolkata che sarebbe Calcutta, traduco altrimenti mia sorella non ci capisce piu' niente e mi confonde le nazioni ed i continenti, 1 notte in treno, dalla stazione 1 ora di taxi x andare in aeroporto a Kolkata che lo auguro solo a qualcuno che mi sta molto sulle balle, poi 5 ore in aeroporto, poi come per magia, si arriva in un altro mondo.....forse e' il paradiso. Ah, no e' la Malesia, che sarebbe Malaysia ma abbiate pazienza, abbiam sempre il problema di mia sorella) ero un po' provata da quest'India, mi serviva un po'd'aria....poi piu' avanti sicuramente ci torno per andare in Kerala, Goa e Tamil Nadu ma adesso avevo proprio bisogno di tregua.....
Quest'India diciamo on the road, senza accompagnatori, guide, autisti, alberghi fighi, auto private e quant'altro che possa in qualche modo "proteggerti" ma vivendo proprio senza rete mi ha provata.... sono contentissima di averla vissuta cosi'ma ....l'insistenza della gente, il rumore continuo ed assordante, il caldo insopportabile, lo sporco ovunque, la mancanza di spazio, la disporganizzazione, ma soprattuttto la mancanza assoluta di rispetto da parte degli uomini nei confronti delle donne dimostrata con sguardi, atteggiamenti, parole ed a volte gesti (che non sto qui a specificare ma dei quali non ci sarebbe certo da andare fieri se fossi in loro), siano esse straniere o locali,avvilirebbero chiunque....e, guarda un po', io sono invece fiera ed orgogliosa di essere una donna e di essere la donna che sono (Oddio, non sempre, adesso non prendetelo x un delirio di onnipotenza, ma ogni tanto mi sovviene questo pensero che non sono poi cosi' male) e non voglio sentirmi privata di questa fierezza.
Ergo questa parte del viaggio e'un'"esperienza" che rifarei perche'credo che mi abbia insegnato davvero molto, tra la miriade di cose che sto cercando di analizzare (o con le quali sto facendo i conti...) mi ha davvero fatto capire quanto siamo fortunate noi "western ladies", semplicemente perche' siamo libere.... la notte della finale Spagna/Olanda ero a Kuala Lumpur (Malesia...)....la citta' non e' andata a dormire in attesa della partita che li' e' andata in onda comodamente alle 02,30 am, una marea di gente semplicemente passeggiava, rideva, scherzava , io tra loro, una sensazione di liberta' e leggerezza che definire piacevole e' riduttivo....
Non voglio naturalmente fare di tuta l'erba un fascio pero', ho conosciuto anche tanta bella gente, ricordo con piacere uno fra tutti, Sambu al ristorante dell'hotel Puja, a Varanasi, bellissime chiacchierate rigurdanti i suoi pellegrinaggi e la sua vita e divertenti lezioni di italiano (io a lui, non vorrei che pensaste il contrario). Ciao Sambu! Anche se nemmeno sai che sto scrivendo di te....

Laundry in Varanasi...




Capite da voi perche' non ho portato nulla in lavanderia x una settimana....

Varanasi vista dal Ganga




varanasi varie