domenica 21 agosto 2011
Ospedale "Ilaria Alpi" EMERGENCY - Battambang
L'odioso tuctucaro mi lascia davanti all'ingresso dell'ospedale e prendiamo accordi per l'orario del pick up; davanti all'ospedale ci sono diverse persone in attesa di non so cosa dato che non sono in fila ed i cancelli da questo lato d'ingresso dell'ospedale sono chiusi; la guardia all'ingresso, gentile e ferma allo stesso tempo, mi chiede con chi ho appuntamento. Lascio le mie generalità, guadagno un cartellino "visitor" e vengo accolta da una stretta di mano decisa e dal sorriso aperto della mia "guida" qui dentro all'ospedale, cosa chiedere di più?
Partiamo con i dati tecnici :
- l'ospedale è stato costruito nel 1998
- perchè qui? la provincia di Battambang,Samlot e tutto il confine con la Thailandia sono le aree più minate del paese
- a Samlot Emergency ha attivato due cliniche mobili e cinque posti di primo soccorso per le vittime delle mine antiuomo e per la cura di malattie come malaria, tubercolosi, tifo.
- perchè un ospedale? I khmer rossi hanno sterminato tutti i medici ed infermeri (o quasi tutti) dato che erano troppo lontani dall'ideale rurale immaginato da Pol Pot.
- cosa si fa qui? questo è un tentro chirurgico e traumatologico che offre assitenza chirugica a chi lo necessita. Dal 2002 le attività del centro sono state ampliate alla chirurgia plastica e ricostruttiva, soprattutto in virtù del fatto che alcune delle armi dell'aviazione statunitense sembrano essere responsabili di malformazioni genetiche sulle quali si può almeno parzialmente intervenire chirurgicamente.
- quante persone sono state curate? Dal 1998 Emergency ha curato in Cambogia 383.762 persone (dati al 30 giugno 2011) nel suo Centro chirurgico e nei Posti di primo soccorso. Girando per Battambang capita spessissimo di parlare con qualcuno che è stato curato qui ed è estremamente grato all'ospedale ed ai medici ed infermieri; la prima reazione della gente del luogo quando sente il nome di Emergency è un sorriso, di quelli veri.
-il centro è a pagamento? NO , le prestazioni sono totalmente gratuite; in questo paese meno del 25% delle persone ha accesso alla sanità pubblica,non esiste un servizio sanitario gratuito, capiamo bene quindi che fine farebbero le persone bisognose se non ci fossero strutture come questa.
- Lo staff? è internazionale ed è costantemente impegnato a formare professionalmente lo staff locale
- a chi è intitolato il centro? ad Ilaria Alpi, giornalista italiana uccisa in Somalia insieme a Miran Hrovatin nel 1994.
- quanti posti letto ha l'ospedale? 107
- di cosa si compone la struttura? pronto soccorso, ambulatorio, 3 sale operatorie, sterilizzazione, terapia intensiva, 3 corsie, fisioterapia, laboratorio, banca del sangue, radiologia, farmacia, uffici, magazzino e locale di servizio, scuola, area giochi in giardino.
Dato che non volevo essere imprecisa i dati sopra elencati sono stati tratti dal sito di Emergency. Mi scuso sin da ora se per caso ci fossero informazioni sia sui dati tecnici che su quello che viene dopo non corrette, ce l'ho messa tutta perchè lo fossero.
Adesso i dati non tecnici ma emozionali:
il primo impatto con la struttura è più che positivo! Il merito va prima di tutto a chi mi accoglie nonostante immagino abbia ben altro da fare che perdere quasi un'ora a portare in giro una gigiulona che pone una serie di domande senza dubbio banali e cretine per chi vive tutti i giorni la realtà di questo posto. Quindi grazie, davvero grazie! Per la pazienza, il tempo, le risate anche se, soprattutto quel giorno, c'era ben poco da ridere data la notizia arrivata dal Darfur, la disponibilità e pure per il caffè! :)
Spero un giorno di poter ricambiare!
Il giardino è curatissimo è dona all'ospedale quel senso di serenità ed armonia che spesso manca, lo rende meno asettico e più vivo, a misura d'uomo. Pare che siano passate le pecorelle neozelandesi, se qualcuno si ricorda quella puntata del blog....ecco direi che questa struttura tutto sembra fuorchè un ospedale.
Il personale è una sorta di melting pot, c'è gente itliana ma anche proveniente da tutto il mondo. Sono tutti gentilissimi ed anche se hanno il loro bel da fare almeno due minuti si fermano a parlare con me. La lingua comune, per fortuna, è l'inglese dato che anche dopo due settimane passate ad ascoltare questa strana lingua ho imparato ....niente! Manco buongiorno! ah quello forse si. Ma non ne sono sicura, tutti ridono quando lo dico io.
Tutti hanno un perchè, nel senso che ognuno pare sapere perfettamente quello che sta facendo e lo fa celermente, non si vede insomma gente con un carrello od una barella che vaga senza meta e senza scopo per i reparti.
Le camerate, così come le aree comuni, sono pulite. No, immacolate. Ora io non sono una cacciatrice di germi e virus però così mi sembrato, tutto sembrava lindo e disinfettato.
Il pronto soccorso è esattamente questo, pronto. Ricordo ancora una mia attesa di molte ore all'ospedale di Forlì per una cosa non di banale importanza, non la solita radiografia a qualche osso rotto per la quale vanto esperienze decennali, non ultima quella al simpatico ospedale di Savignano sul Rubicone in compagnia di mezza squadra di basket. La paziente per una volta non ero io, io ero l'autista della trasferta! Mi sono pure divertita un sacco; Francesco forse un pò meno...
Ma torniamo a noi. Ah dimenticavo! Importantissimo....l'archivio! scusate non ho resistito, ho dovuto fotografarlo....era perfetto!!! un ordine che rasentava la maniacalità!!!!
C'era pure un bel figo che non guasta mai, un dottore sorridente e cordiale del quale non faccio nomi nè nazionalità ma che ha dato brio alla giornata dato che i cambogiani
uomini non sono propriamente belli, non è esattamente come essere in Israele insomma.
Insomma il mio percepito è stato un senso di comunità ed aiuto reciproco e soprattutto concreto, niente parole e concetti fuffoni e fumosi ma molta sostanza.
In un paese popolato di ngo, alcune delle quali non si capisce nemmeno cosa facciano ed a che cosa servano quel che ho colto io è un punto fermo per queste persone che davvero hanno un grande bisogno di aiuto, una boa a cui aggrapparsi ed un'organizzazione della quale c'è la massima fiducia. Se fidarsi vi sembra poco in questo paese......
A proposito di ngo qualcuno mi ha raccontato che a Battambang ne esiste una che impiega personale che si occupa solo ed esclusivamente di....corsi di calcio. Ora io capisco che fare questo discorso a degli italiani per i quali il calcio è molto più di una religione , di un credo, è una ragione di vita... però siamo sinceri ragazzi, siamo proprio sicuri che in un paese pieno di slum , dove la gente patisce la fame e si muore per le più banali malattie non si potesse fare una cosa un filino più utile??????
Quindi grazie, grazie ancora a voi che mi avete accolto e grazie per quello che fate tutti i giorni. E grazie a tutti quelli che hanno donato denaro perchè tutto questo potesse essere realizzato e perchè per molte persone ci potesse essere una speranza, di tornare a camminare, di parlare, di vedere e molto più semplicemente di vivere.
Qui in Cambogia come in Sudan, in Afghanistan ed in tutti gli altri paesi nei quali Emergency aiuta la popolazione.
Le foto in allegato sono state scattate da me tranne l'unica decente, quella con gli operatori al lavoro, quella l'ho presa dal sito di Emergency.
Ultima cosa, non certo per importanza: Francesco Azzarà, tieni duro, tutti aspettano il tuo ritorno!
Siti di interesse:
http://www.emergency.it/index.html
http://www.ilariaalpi.it/
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