Diario confuso e sconclusionato di un anno di vita, ricerca, viaggio, scoperta e di tutto quello che può accadere ....
L'avventura inizia il 01 maggio 2010!

mercoledì 17 agosto 2011

SIEM REAP!





Eccomi qui alla stazione dei bus, mi lascio indietro Phnom Penh e dopo un viaggetto di 5 ipotetiche ore diventate naturalmente 7 alla fine (allora non fidatevi MAI degli orari che vi danno, aggiungete sempre per lo meno 1 ora od anche 2, qualsiasi mezzo voi prendiate qui! Bus come in questo caso ma anche barche, treni, bamboo trains, motorini, tuc tuc, anche se andate a piedi!!!) con un bus della PPST (ecco ce ne sono anche altre di compagnie, meglio le altre, sopratutto la Mekong Express. Ma si sopravvive tranquillamente anche su questa PPST, ho visto ben di peggio) giungo felice e trionfante a Siem Reap. Qui mi aspetta Ed , un amico conosciuto l'anno scorso mentre scorrazzavo libera e bella (si fa x dire, è che la frase suona meglio così, ok solo libera...) x il mondo e che lavora per una ONG in questa zona. Ci siamo inchiacchierati su un bus che portava dall'aeroporto di Bangkok alla città prima dell'avvento del fantastico collegamento in metro aeroporto/città! ora si impiega un nulla, allora diciamo che abbiamo avuto molto tempo x chiacchierare, circa 2 ore! E' la prima volta che ci rivediamo da allora ed anche se ci siamo sempre scritti mi chiedo se avremo poi qualcosa da dirci di persona! Ecco diciamo che questo dubbio me lo levo davvero molto velocemente.
Siem Reap è la porta d'ingresso per il magico sito archeologico di Angkor. Ai più quest'area sarà scopnosciuta (forse "ai più" forse è esagerato...non è che io sia esattamente Licia Colò, diciamo che l'audience è un pò diversa in termini di numeri, ma anche questo suonava bene, abbiate pazienza) ma se nomino il film TOMB RAIDER forse si aprono nuovi orzzonti. Ecco, quel film è stato girato qui.
Un primo assaggio del sito ce l'ho il pomeriggio stesso el mio arrivo quando io ed Ed, a cavallo di due mountain bikes, ci infiltriamo oltre le linee del nemico (l'inflessibile guardia che vorrebbe farci tornare alla biglietteria e pagare l'ingresso anche se sono le 17,30 e diluvia) seguendo un viottolo supernascosto che Ed conosce dato che è già penetrato abusivamente diverse volte in quest'area. Non comprendevo come mai fosse necessaria proprio una mountain bike ivece che una comodissima city bike. Finchè non ho visto il sentierino. Una roba strettissima e supersguillosa con un simpatico strapiombetto da un lato fatta a a misura ed altezza di nano da giardino tipo Pisolo e quindi con fronde, rami e siepi che come minimo tendono a decapitarti se ti trovi nella scomoda posizione di appartenere alla tribù dei Watussi come me. Ed procedeva spedito (od almeno ad una neofita della mountain bike così sembrava) di fronte a me. Oddio un paio di volte è stato agguantato dalla foresta ma se l'è sempre cavata con pochi danni permanenti. Io ho portato a casa praticamente un intero ramo che si era avvinghiato ai capelli e non se ne voleva sapere d tornare alla foresta. Va da sè che pioveva e questo, devo dire, non aiutava moltissimo. La meta finale era un piccolo, delizioso tempietto che praticamente nessuno conosce e frequenta. Tranne i khmer rossi ed i vietnamiti che durante le svariate guerre hanno lasciato diverse tracce di proiettili sul tempietto. Ricevo la mia prima lezione qui: sempre meglio camminare su pietre grosse che sembrano lì da una vita piuttosto che sulla nuda terra. Sotto una di quelle pietre più difficilmente si nasconde una mina. Anche se comunque questa zona è completamente sicura. La gita in bici è stata divertentissima,ho riso tantissimo, molto meglio di una gita a Disneyland!!!!
Torno alla guestouse (Chenla Guesthouse, pulitissima, poca spesa molta resa e non mi hanno nemmeno fatto pagare la laundry alla fine dato che conoscono la NGO per la quale Ed lavora) e tento di togliermi il fango rosso che mi si è appiccicato addosso dato che la notte di Siem Reap ci attende.
Allora la cittadina è a dir poco deliziosa! chiaramente a misura di turista quindi semplice da girare a piedi (ache se anche qui l'indicazione delle vie, ergo il nome , risulta nebulosa come nel resto della Cambogia. Solo un esempio, la guesthouse nella quale ho dormito a Phnom Penh è nella via n. 830. Che è una traversina della via tipo 216. DOV'E' IL SENSO LOGICO PORCA MISERIA??? COME FARA' UN ESSERE UMANO A CAPIRE DOVE SI TROVA????). Tutto il centro è in stile coloniale francese, stupende casette besse dipinte in tonalità pastello o rosso, qualche tocco di azzurro qua e là. La città strabocca di ristoranti e locali, uno più bello e buono dell'altro! ci sono specialità khmer, thai, indiane, italiane e chi più ne ha più ne meta, dico solo che ci sono almeno 2 ristoranti messicani....si capisce come mai molti expat che lavorano nelle ngo vengono qui x 6 mesi magari e rimangono 3 anni e bisogna buttarli fuori a calci, si passerebbero i pomeriggi solo a girare di caffetteria in caffetteria....ho trovato anche il MASALA DOSA qui!! certo non buono come in India ma non male!!! :)
E ve l'ho già detto che la cucina khmer è buonissima?
Qui potete fare tutto lo shopping che volete, ci sono almeno 4 grandi mercati. Certo visto uno visti tutti dato che le robe son sempre le stesse.
Alla prossima col racconto dei siti!!!!

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